Descrizione Progetto
CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2016.
Scheda del volume: BEL176
Il triduo pasquale ambrosiano
Letture bibliche conservatesi inalterate lungo i secoli, testi eucologici, tra i quali due anafore peculiari, insieme a elementi non verbali consentono di riconoscere nel Triduo ambrosiano la sedimentazione di un’articolata comprensione del significato della Pasqua, che attinge alla riflessione patristica, risalendo fino ai primi secoli del cristianesimo.
La santa messa vespertina “nella cena del Signore”, caratterizzata da un ordinamento tipicamente vigiliare, costituisce il solenne ingresso nel primo giorno del Triduo pasquale, dedicato alla commemorazione della morte del Signore e chiuso con la celebrazione della sua sepoltura. Al tramonto del giovedì deUa “settimana autentica” si compie quello che può essere definito il primo atto dell’annuale memoria della passione. Gesù si consegna ai suoi nel dono inestimabile dell’eucaristia, mentre è consegnato da Giuda ai nemici e tradito da Pietro. A scandire il susseguirsi degli eventi rivissuti nelle celebrazioni è la proclamazione della passione secondo Matteo in progressione cronologica, secondo l’antico uso gerosolimitano.
Nel venerdì santo la Chiesa milanese contempla Cristo che si offre vittima al Padre per liberare tutta l’umanità dal peccato e dalla morte; nella solenne azione liturgica, generalmente pomeridiana, si pone in ascolto delle profezie di Isaia e del loro compimento neotestamentario, adora la croce e intercede per tutte le necessità, sperimentando nella privazione della comunione l’assenza dello Sposo. Nelle ore serali rivive poi la sua deposizione nel sepolcro, sempre in conformità al paradigma agiopolita reperibile nehe testimonianze offerte dal diario di Egeria e dal lezionario armeno di Gerusalemme.
L’analisi dettagliata dei diversi elementi rituali, nel loro sviluppo storico e nel loro significato teologico, mette in luce come nella Veglia pasquale ambrosiana si generi una tensione verso il momento in cui il triplice annuncio della risurrezione e la celebrazione deh’eucaristia restituiscono ai fedeli la gioia della presenza del Vivente.
Nei due formulari per la messa de sollemnitate e per la messa prò baptizatis della domenica “nella risurrezione del Signore” si coglie, infine, nitidamente il rapporto tra sana traditio e legitima progressio che ha guidato la riforma post-conciliare del rito ambrosiano.